Giorni intensi quelli passati, in termini mediatici. La crisi di governo ha catturato l’attenzione dei media e le conversazioni online si sono concentrate sugli eventi dell’attualità politica. In questi casi la partecipazione è intensa, l’emozione forte, le posizioni diventano nette e tutti hanno un’opinione da supportare con analisi e argomentazioni. Quindi, nulla di meglio che citare un articolo in cui ci si riconosce.
Questo fenomeno è ben rappresentato dal numero di “Like” che gli articoli dei quotidiani online hanno raccolto nei giorni recenti. Se in condizioni normali i valori di Like per gli articoli più popolari sono nell’ordine di qualche migliaio, negli ultimi giorni siamo arrivati vicini ai 10.000 e un articolo in particolare ne ha raccolti più di 30.000 nel giro di meno di 48 ore. Si tratta del pezzo “E’ stato bello” di Marco Travaglio, il killer article dell’informazione online di questi giorni. L’articolo di Travaglio ha raccolto un’enorme attenzione e prodotto altrettanta amplificazione. L’attenzione è stata in una prima fase generata dalla comparsa dell’articolo in homepage de Il Fatto Quotidiano.
In una fase successiva lettori e Like sono arrivati sul pezzo cliccando sulle migliaia di link distribuiti sui social networks (Facebook in particolare), fenomeno che ha a sua volta aumentato il numero di Like, richiamando altre persone sulla pagina. Una reazione a catena, spontanea ed esplosiva, che si è autoalimentata per più di 48 ore, come si vede dal grafico qui a sinistra.
Benvenuti nell’era dell’informazione partecipata e amplificata dagli utenti: lo User Generated Content sarà sempre di pochi. Editori e lettori insieme alimentano invece la nuova dinamica di diffusione delle notizie, lo User Amplified Content, il nuovo fenomeno di massa nell’informazione. In questo senso la Rete sarà un mass medium.