Il momento più drammatico del Covid-19 sembrava alle nostre spalle quando la scorsa estate contagi e casi gravi sono calati quasi a zero. E’ stato allora che Human Highway ha eseguito la seconda wave della ricerca del Centro di Ateneo di Studi e Ricerche sulla Famiglia dell’Università Cattolica di Milano, intervistando lo stesso campione di 3.000 individui contattato tre mesi prima, all’apice dell’epidemia, nei giorni del lockdown.
Le due wave hanno posto le basi per l’analisi del vissuto di un ampio campione di popolazione e studiare come la percezione e i comportamenti sono evoluti nel giro di tre mesi, tra i primi di aprile e luglio 2020.
Tra le tante informazioni raccolte nell’indagine, Human Highway ha analizzato le risposte acquisite in due semplici domande. Agli intervistati è stato chiesto di esprimere la loro esperienza con tre parole: tre parole per descrivere la situazione dal punto di vista personale e tre parole in riferimento al modo di vivere il Covid-19 come collettività.
Mentre l’analisi della prima wave si era concentrata sulle similitudini e le differenze delle due prospettive (personale e sociale), i dati della seconda wave hanno permesso di analizzare la transizione tra il periodo di lockdown e il successivo periodo di maggior libertà.
Il primo risultato è che tra i due momenti non si notano differenze significative. Nel post lockdown si usano più parole per descrivere la situazione rispetto al periodo di lockdown e questo è una conseguenza naturale della maggior varietà di esperienze possibili. Le parole più ricorrenti rimangono però le stesse e la loro clusterizzazione in gruppi omogeneo mostra che il vissuto personale e sociale non è cambiato.
La metodologia d’indagine adottata, basata sullo studio del medesimo campione di intervistati, consente di svolgere l’analisi di flusso degli stati d’animo espressi attraverso le parole. Il grafico mostra che la Paura e l’Ansia si sono scambiate quote consistenti di individui tra le due wave e che il saldo di entrata e uscita è sostanzialmente nullo, come mostrato nella slide precedente.
I flussi che descrivono il cambiamento di atteggiamento nei confronti dell’esperienza sociale del Covid-19 confermano l’analisi precedente e mostrano movimenti significativi ma un saldo quasi nullo per tutti i cluster esaminati
Il Covid-19 sembrava alle spalle ma ora, col senno di poi, si può concludere che nel sentire intimo e collettivo degli italiani la paura e l’ansia non sono mai scomparse e sono solo rimaste sospese nei mesi della tregua estiva.
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