La decima edizione di Yoursight, la terza condotta da Human Highway insieme a Engage, è stata presentata ai Programmatic Days 2018 ed è ora disponibile a tutti. Il Rapporto di Ricerca viene consegnato in anteprima a coloro che rispondono al questionario e se anche tu vuoi essere tra questi puoi farlo subito andando su www.yoursight.it.
La decima edizione di Yoursight è stata realizzata analizzando 330 interviste ed è dedicata a un approfondimento specifico sul Programmatic Advertising.
L’industria della comunicazione e del marketing digitale sta attraversando un buon momento. Nelle tre edizioni di Yoursight condotte negli ultimi 12 mesi, si nota che più di metà dei professionisti intervistati affermano che il business va bene e nell’anno in corso andrà anche meglio. Siamo in un momento che la maggior parte del campione definisce «Confuso», «Dinamico» e «Complicato» (su questi tre termini si concentra il 70% delle citazioni) e nell’ultimo anno è salita la sensazione di un mondo dinamico e complicato, meno promettente di una volta e con qualche dubbio in più sul fatto che possa continuare a crescere ancora con questi ritmi e a operare con le prassi – talvolta troppo confuse – degli scorsi anni.
I trend del 2018 sono l’intelligenza artificiale e gli analytics. I brand del momento sono quattro FAANG su cinque (manca Apple), con Amazon e Google che prendono il largo: un anno fa raccoglievano insieme il 22,4% delle citazioni, oggi il 39,5%. Si nota anche il vistoso calo di Facebook, dal 7 al 4% in un anno.
Tra i trending topic della comunicazione digitale si mette in luce il Programmatic Extra-Web: già caldo nel 2017 – considerato tale dal 25% del campione – è diventato scottante nel 2018, guadagnando 10,4 punti e posizionandosi al primo posto, superando il Data Management.
In forte crescita nel 2018 si prevedono mobile, video, content marketing e search e tra le grandi aziende c’è notevole attenzione nei confronti dell’App marketing.
Tra i dieci punti di forza del Programmatic esaminati nella ricerca, uno si segnala particolarmente evidente: la capacità di targetizzare le campagne. Questa caratteristica, unita alla personalizzazione del messaggio e alla semplificazione dei processi, produce il terzo beneficio, la maggiore efficienza del sistema. Gli inibitori del Programmatic sono invece riassumibili in tre scarsità: (i) scarsa informazione e conoscenza su questa prassi di comunicazione, (ii) scarsa trasparenza e (iii) scarso controllo sulle inventory. Tuttavia, le persone che lavorano abitualmente sul digitale avvertono come forte inibitore il basso livello delle inventory.
I due inibitori principali allo sviluppo del digitale sono rappresentati dalla scarsa cultura digitale e dalla confusione nelle metriche e nelle misurazioni delle attività di marketing. I due inibitori prevalgono in modo netto sugli altri 12 proposti ai rispondenti, con un’incidenza simile a quella rilevata ad aprile 2017.Le grandi aziende segnalano con decisione il tema della viewability e lamentano il gap culturale del proprio management nell’affrontare la sfida digitale. Le piccole aziende hanno un problema generale di efficacia.
La previsione di crescita del Programmatic Advertising nel 2018 si situa nel range compreso tra +18% e +22% e dovrebbe portare il mercato verso un valore complessivo prossimo ai 500 milioni di euro.