Nell’estate del 2020 il momento più drammatico del Covid-19 sembrava alle nostre spalle. L’allerta per l’epidemia in realtà era solo sospesa grazie al confinamento e al periodo estivo ed era quindi possibile fare un primo bilancio dell’esperienza senza precedenti trascorsa nei mesi del primo lockdown. Il modo in cui è stata vissuta influisce sulle modalità della ripresa e sui cambiamenti di vita sociale e professionale che si avranno nel lungo periodo.
All’inizio di aprile 2020, all’apice dell’emergenza per Covid-19, Human Highway ha effettuato una ricerca per conto del Centro di Ateneo di Studi e Ricerche sulla Famiglia dell’Università Cattolica di Milano, intervistando un campione di 3.000 individui con l’obiettivo di studiare gli effetti del lockdown sulle relazioni personali e famigliari.
Tra le tante informazioni raccolte nell’indagine, l’analisi qui presentata si riferisce alle risposte acquisite in due semplici domande. Agli intervistati è stato chiesto di esprimere la loro esperienza con tre parole: tre parole per descrivere come il lockdown era vissuto personalmente e tre parole sul modo di viverlo come società.
La parola che si distingue è la Paura. L’espressione di Paura riguarda in egual misura il vissuto personale e quello sociale. Le citazioni di Paura posizionano la parola agli estremi dell’asse X (incidenza delle parole relative al vissuto personale) e in alto sull’asse Y (incidenza delle parole relative al vissuto sociale). La diagonale divide le due aree della mappa: nell’area blu si trovano le parole tipiche usate per descrivere come il Covid-19 è stato vissuto nella società mentre l’area verde ospita le parole del vissuto personale.
Le altre parole che mostrano un’elevata incidenza nel campione sono Ansia, Speranza, Preoccupazione (più presenti nella descrizione personale) e Solidarietà. Quest’ultima, insieme a Coraggio e Responsabilità, si situa nell’area del vissuto collettivo di Covid-19.
La stessa mappa in scala ridotta mostra che sono poche le parole che connettono i due territori, personale e sociale. Oltre alla Paura, sulla scala più piccola troviamo la Rabbia e la Rassegnazione nell’area di mezzo: si tratta, cioè, di parole utilizzate in misura simile per descrivere la situazione personale e quella sociale. A parte queste, si nota che tutte le altre parole tendono a distanziarsi in modo netto nei due quadranti: sul versante personale il lockdown genera malessere psicologico (Noia, Stress, Angoscia, Solitudine) e sull’altro versante un sentimento misto di apprezzamento e condanna verso i comportamenti sociali che si sono prodotti nel periodo di emergenza.
La presenza di parole positive e negative in riferimento al vissuto sociale conduce all’analisi di sentiment delle espressioni raccolte. Si notano correlazioni evidenti con l’area geografica, l’età, il reddito e l’occupazione. L’apprezzamento sociale è più forte tra gli uomini, tende a crescere molto con l’età ed è doppio nel segmento dei 54 anni e più rispetto ai giovani di età inferiore a 24 anni. Inoltre, l’apprezzamento di come la società ha reagito al lockdown è basso al Nord-Ovest e più elevato altrove, cresce con il reddito e cala con la presenza dei figli. Chi ha continuato a lavorare fuori casa apprezza meno la reazione della popolazione al lockdown rispetto a chi ha lavorato a distanza, da casa.
Nell’area dei significati personali del lockdown si trovano poche parole positive e con bassa incidenza. L’aggregazione delle parole legate alla Speranza attrae il 10% delle citazioni e un ulteriore 5% si riferisce a parole riassumibili con un atteggiamento di Benessere. Questo si confronta con il 22% di Paura e il 16% di Ansia e porta il sentiment personale verso valori decisamente negativi.
Le differenze tra i segmenti sono più evidenti quando si individuano le parole tipiche con cui diversi gruppi di persone esprimono il loro vissuto. Le parole tipiche sono parole utilizzate in misura decisamente maggiore da un segmento rispetto alla media della popolazione. Sono parole capaci di descrivere l’atteggiamento peculiare di un segmento e raccontano i diversi modi di vivere il lockdown tra diversi gruppi di individui.
Le immagini presentano le parole tipiche per sesso, età, lavoro (a distanza o in loco), presenza di figli e zona geografica utilizzate dalle persone per descrivere il vissuto personale durante il periodo di lockdown.
Le immagini successive, invece, presentano le parole tipiche utilizzate dagli stessi segmenti per descrivere come il lockdown è stato affrontato nel contesto sociale.
I risultati sono stati aggiornati dopo l’esecuzione della seconda wave dello studio, eseguita a luglio 2020, e sono riportati in un successivo articolo.