Le cose vanno meglio di quanto tu pensi

Abbiamo visto, qualche tempo fa (ne abbiamo parlato qui) che gli italiani, in generale, stanno bene.

Ci sono differenze nella media a seconda delle zone geografiche, della numerosità del nucleo familiare e soprattutto dell’età ma il dato è comunque positivo.

C’è però un’altra variabile che Human Highway monitora per comprendere meglio i vari aspetti che determinano lo stato d’animo delle persone: è importante sapere come si percepiscono, come vedono la propria vita ma anche come si sentono rispetto alla realtà più prossima (vicinato, città), a contesti sempre più allargati come il proprio paese e il mondo in generale.

E qui i dati sono sorprendenti.

Se infatti è vero che gli italiani dichiarano di sentirsi bene a casa propria (0.24 su un indice da -1 a 1), quando si parla di vicinato il valore scende a 0.06. Sul paese arriva addirittura a -0.25, e tocca il -0.29 quando si pensa a come sta andando il mondo*.

Ma come è possibile che se le unità stanno bene, la somma degli individui venga descritta in modo così negativo?

È un tema di percezione.

Come spiega bene questo articolo di The Atlantic, commentando un’indagine condotta da Gallup negli Stati Uniti, la negatività è ormai così profondamente radicata nella cultura dei media che è diventata la cornice predefinita con cui viene raccontata la realtà. In gran parte, questo è dovuto al fatto che dall’inizio dell’era di Internet, il modo più sicuro per assicurarsi un’audience era scrivere storie che rendessero le persone impaurite o arrabbiate.

Questo perché l’evoluzione ha premiato gli individui particolarmente dotati nel prestare attenzione alle minacce, non quelli che si felicitavano per un lieto evento. Quindi, non sorprende che la percentuale di titoli americani che denotano rabbia sia aumentata del 104% nel giro di due anni, mentre quelle che evocano paura addirittura del 150%.

Racconta ancora The Atlantic che quando le circostanze erano oggettivamente negative, per esempio il diffondersi della pandemia, l’87% delle storie raccontate erano ovviamente negative. Ma le notizie erano negative anche quando accadevano cose positive, come la riapertura delle scuole e le sperimentazioni dei vaccini.

Questa permanente nuvola di negatività ha un potente effetto su come le persone vedono la realtà e il proprio paese.

E c’è addirittura un nome, nato nel 2020, per descrivere questa attitudine alla frenetica ricerca di cattive notizie, nata con gli eventi più gravi degli ultimi anni e dalla necessità di non perdersi mai l’ultimo aggiornamento: doomscrolling.

Non solo i media preferiscono contenuti allarmistici e premiano titoli di forte impatto psicologico ma i mezzi di comunicazione sono diventati sempre più pervasivi: dalla possibilità di attivare le notifiche dalle app dei quotidiani, ai talk-show trasmessi in televisione, ai podcast di attualità che possiamo seguire mentre siamo in auto, alla possibilità di raggiungere sempre e ovunque le ultime notizie, è molto difficile non essere raggiunti dalla nuvola di negatività.

Ma una cosa si può fare: pensare che in ogni angolo del mondo c’è tutto lo spettro delle esperienze umane ma a noi giunge una descrizione che taglia le “frequenze positive” dello spettro e lascia solo quelle negative.

I problemi ci sono, ed essere informati è importante, ma teniamo presente che le cose vanno complessivamente meglio di come pensiamo.

Per approfondire puoi accedere direttamente alla  dashboard interattiva, aggiornata ogni mese.

*METODOLOGIA: Human Highway ha misurato lo stato d’animo di un ampio campione di italiani a partire dal mese di febbraio 2023 utilizzando il modello PANAS.

Il PANAS (Positive and Negative Affect Schedule) è uno strumento basato su un modello psico-metrico sviluppato nel 1988, in grado di valutare l’umore su due dimensioni indipendenti, l’affettività positiva e quella negativa. Le informazioni sono raccolte analizzando una serie di aggettivi che descrivono diversi stati emotivi e il risultato è uno valore dato dalla differenza tra gli stati d’animo positivi e quelli negativi.

Foto di Designecologist: https://www.pexels.com/it-it/foto/immagine-del-fiume-sullo-smartphone-1398339/